Chi siamo Contatti

Giornata della memoria

Storia di una donna che, con coraggio e tenacia, ha esaudito il suo sogno

Segnala un'iniziativa sul tema della parità di genere

Condividi le tue esperienze, segnala siti, blog, progetti, concorsi, iniziative, eventi o appuntamenti

Pubblicato il

In occasione della giornata della memoria, raccontiamo la storia di una donna che, con coraggio e tenacia, è riuscita ad esaudire un sogno.

"La mia storia è una delle tante vergogne della Germania, ma anche della scienza. Oggi ripulisco l’offesa che mi è stata fatta 77 anni fa" così ha esordito Ingeborg Rapoport il 7 maggio 2015, giorno della sua laurea.

Nata a Berlino nel 1913, studentessa della facoltà di medicina, fu vittima delle leggi razziali naziste che le impedirono di laurearsi. Era il 1938 e all'età di 25 anni, dopo anni di studio, vide sfumare tutti i suoi sogni di diventare medico perché, nonostante l'educazione protestante, era ritenuta un Jüdischer Mischling ersten Grades, una "mezza ebrea di primo grado".
"Tutti i miei anni di studio, i miei sogni", ha raccontato al Wall Street Journal "erano improvvisamente diventati macerie".

Nello stesso anno, decise di emigrare negli Stati Uniti, dove conseguì la laurea in pediatria e trovò lavoro negli ospedali di Brooklyn, Baltimora e Ohio. Infine diventò un'importante professoressa di neonatologia a Berlino, dove fondò il primo ospedale pediatrico moderno della città.

All'età di 102 anni, nel salotto della sua casa di Berlino si è presa la sua rivincita. L'università di Amburgo, che solo di recente ha appreso la sua storia, ha deciso di porre rimedio all'ingiustizia permettendole di discutere a 77 anni di distanza la sua tesi dedicata alla difterite nei bambini, che all’ epoca mieteva migliaia di vittime in tutta Europa. L'ateneo ha riunito una commissione esaminatrice, davanti alla quale l'anziana professoressa ha brillantemente superato il suo esame conseguendo il dottorato.

"Non ho voluto difendere la mia tesi per il mio bene. Dopo tutto, all'età di 102, non è stato esattamente facile per me affrontare tutto questo. Ma l'ho fatto per le vittime ", ha detto Syllm-Rapoport.


Una rivincita verso un sistema totalitario che aveva stabilito a tavolino che lei non fosse degna di mettere al servizio dell’umanità la sua intelligenza.

"Non provo amarezza per ciò che la Germania mi ha fatto quando ero una ragazza", racconta, "Sono stata incredibilmente fortunata nella mia vita. Tutto alla fine è andato bene: ho avuto i migliori insegnanti negli Stati Uniti, ho conosciuto mio marito, ho avuto i miei figli. Sì, sono stata sicuramente molto fortunata, ma ho avuto anche molta tenacia".

Per saperne di più, vi invitiamo a leggere l'approfondimento di Io Donna "Ingeborg Rapoport e la sua laurea a 102 anni" di Massimiliano Jattoni Dall'Asén.

Stampa

Copyright © 2007 - 2015
Fondazione Pubblicità Progresso C.F. 97418260150
Login

grafica a cura di Angelini Design | Produzione: E-Motion Web